Studenti meditate!
La meditazione, oltre ad offrire molteplici vantaggi, migliora le funzioni cognitive.
E’ risaputo che la meditazione ha effetti positivi non solo sull’attività cerebrale ma anche sul battito cardiaco, sulla regolazione della pressione sanguigna ed aiuta a calmare gli stati d’ansia di cui spesso soffrono gli studenti prima di un’interrogazione o di un esame. La meditazione, oltre a migliorare la concentrazione, migliori anche il rendimento e tutte la capacità cognitive.
Diversi sono gli studi che lo provano. Ogni studio è stato fatto sempre su due gruppi, uno praticante la meditazione l’altro no.
I ricercatori della George Mason University e della University of Illinois hanno riassunto i risultati dei loro studi basati sui comportamenti di una classe di studenti del college iscritti a psicologia: gli studenti che avevano praticato la meditazione prima della lezione avevano poi ottenuto risultati migliori al test di fine sessione rispetto a chi non aveva fatto la pratica.
Anche i ricercatori della Università di SantaBarbara in California, avendo notato gli effetti positivi della mindfulness sulla memoria a breve termine si sono chiesti se un semplice training potesse migliorare le prestazioni degli studenti ovvero se la meditazione potesse migliorare l’accuratezza verbale, le capacità logico matematiche e l’attenzione.
Gli studenti che hanno praticato per due settimane, 10 minuti al giorno la meditazione accompagnate da letture di filosofia hanno ottenuto risultati eccellenti agli esami sostenuti.
Un altro studio, svolto dal professor Robert Youmans della George Mason University e dal ricercatore Jared Ramsbord della University of Illinois ha mostrato, che la meditazione migliora la concentrazione ed il rendimento.
(Robert Youmans ha aggiunto che tutte le attività di ‘raccoglimento interiore’ come la preghiera o una lunga passeggiata in solitaria possono avere gli stessi effetti positivi della meditazione.)
La meditazione è in grado di garantire maggiore lucidità, concentrazione e autodisciplina ma anche un aumento della capacità di comprendere e memorizzare.
Un altro studio di oltreoceano, stavolta condotto dall’Università di Harvard, ha dimostrato che praticare meditazione produce un incremento della densità di materia grigia nell’ippocampo, noto per la sua importanza nei processi di apprendimento e di memoria.
Oltre ad aver visto migliorate le loro capacità mnemoniche, i partecipanti del primo gruppo hanno dichiarato di sentirsi meno stressati e meno agitati: la diminuzione di densità della materia grigia nell’amigdala, riduce l’ansia e lo stress.